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Il portico sull’aia

I lavori stanno procedendo senza grandi intoppi.
In questi giorni è stato montato dalla ditta C.B.G. Prefabbricati il portico in ferro.
La scelta dell’architetto è stata quella di creare un portico di campagna che proteggesse dalle intemperie le grandi aperture al piano terra, con anche la funzione di barriera dal sole cocente estivo.
Essendo una casa comunque moderna, i pilastri in ferro, verniciati a vista, sorreggono la copertura sulla quale verrà fatto un massetto per irrigidire tutta la struttura. Tutto il telaio è stato fissato alla casa tramite i giunti termici montati precedentemente in fase di getto del solaio. Questa operazione ha fatto si che il portico faccia parte dell’intero fabbricato anche se termicamente risulta scollegato.
La parte interna della copertura del portico verrà successivamente rifinita con del legno a vista, così pure, la parte più sporgente verso la grande aia, sarà dotata di tavole in legno inclinate a mo di frangisole.

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Il Progettista

Ho chiesto all’architetto Marco Berardi (mio fratello) di presentare il progetto spiegando le motivazioni e le scelte estetiche e architettoniche ma prima di tutto ritengo sia giusto presentarsi:

“Erano già alcuni anni che desideravo progettare una casa passiva. La scintilla è nata dopo aver frequentato, nel 2001, un corso universitario di perfezionamento in case bioecologiche di 200 ore, presso la facoltà di Ingegneria di Bologna, e ,nel 2005, il corso base Casaclima a Bolzano. A ciò ho aggiunto numerosi viaggi in alto Adige ed in Austria per conoscere nel dettaglio come si costruiscono e si “vivono” le case passive.
Quando mio fratello Alberto ha deciso di costruirsi una casa ecologica a basso consumo, sono iniziati ragionamenti su che cosa volessimo realizzare ed abbiamo deciso di metterci a fronte di una grande sfida, la costruzione di una casa passiva.
Sono così iniziati svariati viaggi in Alto Adige, per contattare maestranze ed imprese specializzate nelle costruzioni passive, vedere progetti realizzati, provare i comfort di queste residenze e scambiare opinioni con chi ci vive all’ interno ogni giorno.
Dopo esserci documentati ed aver provato con mano ciò che il mercato offriva abbiamo deciso di tralasciare tutto ciò che era prefabbricato, concentrandoci su una struttura e materiali tradizionali, sarà perché abbiamo vissuto in cantiere già dai 14 anni, in quanto figli di un piccolo imprenditore edile specializzato nella costruzione di villette per una committenza privata.
Inoltre il prefabbricato solitamente ha una forma semplice, spesso desunta dal cubo (per un miglior risparmio energetico) poco contestualizzabile nella pianura romagnola. Ciò che ho deciso di fare, quindi, è stato di prendere l’idea della tipica casa colonica e rivisitarla in chiave moderna ed adattarla ai principi di passività che ci eravamo imposti; così il portico è direttamente connesso al soggiorno ed alla cucina, funge da filtro con il giardino (storicamente chiamato aia), e deve essere vissuto da primavera fino all’autunno come spazio aggiunto alla casa per divertimento e relax.
La scelta progettuale ha comunque rispettato i fondamenti base per realizzare una casa passiva, cioè pianificare con attenzione fin dall’inizio le fasi progettuali e realizzative. L’area pianeggiante in aperta campagna su cui sorge il fabbricato non pone vincoli, così si è scelto di realizzare il fabbricato con esposizione a sud leggermente ruotata di qualche grado ad est ( ricalcando la classica centuriazione romana), anche se l’accesso e il fronte strada sono a nord.
Marco Berardi

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