Sempre più si parla di certificazione energetica o di classificazione di fabbricati ma ricevendo nella mia agenzia molte persone che cercano casa ho compreso che c’è molta confusione in merito.
Colgo l’occasione per chiarire in maniera semplice quale sia il significato e a cosa serve.
Nella nostra società ci piace avere un clima caldo in inverno e fresco in estate all’interno degli spazi che viviamo, ci piace che questa sensazione sia diffusa per tutto lo spazio interno e non solo vicino al calorifero tradizionale. Altro elemento importantissimo è la richiesta di un sempre maggior confort di vita.
Solo negli ultimi tempi però ci si è resi conto che per ottenere ciò stiamo sfruttando delle risorse naturali limitate e che è inutile sprecare ciò di cui si potrebbe fare a meno. Il numero delle transizioni immobiliari è aumentato in maniera vertiginosa negli ultimi 20/30 anni e oggi fabbricati esteticamente identici possono nascondere al loro interno soluzioni costruttive che incidono sul costo d’esercizio e di benessere.
Il calcolo che misura il rapporto tra i consumi e i risultati di questo confort viene collocato in una tabella che indica la “classe energetica”.
Malgrado sembra facile fare questa classificazione in realtà esistono vari modi e non sempre quello che sulla carta risulta essere in una determinata classe corrisponde sempre alla verità.
Esistono certificatori che fanno riferimento alle norme regionali altri quelle di Casa Clima e altri al passiv Haus Istitute; apparentemente se un fabbricato risulta in una classe energetica tipo “A” dovrebbe essere uguali per tutte ma nella realtà non è proprio così. Innanzi tutto sia casa clima che il passiv institui eseguono degli attanti controlli e sopralluoghi nei cantieri per verificare la corretta esecuzione in più utilizzano parametri più restrittivi e attenti rispetto alla legge regionale.
parlando di certificazioni regionali (quelle normalmente conosciute), fabbricati con identici requisiti possono in Emilia Romagna rietrare in una classe e nelle Marche o Lombardia in una diversa.
Ho chiesto a Michele De Beni, ingegnere del TBZ, che si occupa di seguire il mio progetto di scriverci qualcosa sul tipo di certificazione che ho scelto:
“L’edificio passivo è stato definito scientificamente nei primi anni ’90 del secolo scorso dal Passiv Haus Institute del Dr. Wolfgang Feist (www.passiv.de); per essere definito tale un edificio doveva consumare non più dell’energia equivalente di 1,5 litri di gasolio per metro quadro per il solo riscaldamento. Con gli anni, tale definizione è stata ampliata, comprendendo requisiti anche relativi al comfort estivo ed al consumo di energia primaria complessiva per il funzionamento dell’edificio, elettrodomestici e illuminazione inclusi : ancora oggi, dopo quasi 20 anni, nessun altro protocollo di certificazione nazionale, considera tali aspetti.
Il passiv Haus Istitute accredita, per ciascuno degli stati europei, un ente certificatore con il compito di verificare tali requisiti e di rilasciare la certificazione CASA PASSIVA; per l’Italia tale ente è il Technisches Bauphisk Zentrum.
La metodologia di certificazione è molto rigorosa e prevede controlli sia in fase di progettazione attraverso specifici software di calcolo, che in fase di costruzione: requisito fondamentale è la verifica dell’ermeticità dell’involucro; soltanto se tutte le verifiche hanno esito positivo, al termine viene rilasciato un certificato scritto ed una targhetta da applicare sull’edificio.
Ad oggi gli edifici costruiti in Europa secondo tale protocollo sono migliaia ed ogni anno aumentano considerevolmente, comprendendo anche edifici ad uso uffici ed edifici pubblici come scuole, ospedali.
La scientificità e l’oggettività dei risultati della certificazione CASA PASSIVA è universalmente riconosciuta, al punto tale che tale metodologia di verifica è stata presa come modello da quasi tutti gli altri enti certificatori.
Ogni anno, il primo sabato di Novembre, è la giornata europea Case Passive, in cui i proprietari di edifici passivi permettono la visita della loro abitazione: un’occasione per tutti per capire fino in fondo dall’esperienza di chi già abita ed utilizza edifici passivi e di come tale scelta ha, positivamente, influenzato la qualità della loro vita.
In sintesi, un edificio certificato come Casa Passiva è sinonimo di altissimo comfort, di bassi costi di gestione e di una qualità costruttiva generale elevatissima.
Tutti gli edifici certificati sono inseriti in un database europeo consultabile al sito www.passivhausprojekte.de/projekte.php (il sito è in fase di completamento e a breve sarà aggiornato)
Michele De Beni
TBZ”