Posts tagged tetto verde

Fitodepurazione

Per il trattamento delle acque reflue dalla casa ho scelto di realizzare l’impianto di fitodepurazione. Questa scelta è stata dettata dalla mia convinzione di ritenerla la migliore soluzione per trattare le acque in maniera ecologica, rilasciando acque filtrate, trattate e ripulite in maniera naturale.
Praticamente le acque nere della casa vengono convogliate in una vasca di accumolo Imhoff, dalla quale attraverso una pompa di sollevamento viene regolata la portata di questi liquami alla vasca di fitodepurazione.
Il bacino di fitodepurazione è stato realizzato seguendo le specifiche tecniche date dall’ARPA e si compone in un grande vasca di cls, con fondo avente un profondita interna di cm 100. Detto bacino è stato riempito per i primi 25 cmon ghiaione (40-70mm), successivamente con un altro strato di 25 cm di ghiaino (10-20mm). Durante questa fase abbiamo fatto attenzione a posare sul fondo del bacino, al di sotto del ghiaione un tubo forato drenante in “lana di cocco”, per distribuisce il liquame uniformemente, e le due fessure al livello del tessuto non tessuto che regolano ingresso ed entrata dei liquidi. Al di sopra degli strati di ghiaia è stato steso uno strato di tessuto non tessuto successivamente ricoperto, per uno spessore di 50 cm, di terreno vegetale miscelato in parti uguali con torba. Per finire sono stati piantati erbusti, selezionati per reagire con gli inquinanti affinchè questi ultimi siano rimossi mediante complessi processi biologici e chimico-fisici, utilizzando quei microorganismi che trovano qui un ambiente favorevole per operare. Le piante costituiscono l’elemento attivo nel sistema di fitodepurazione, in quanto hanno un’elevata capacità di assorbire ed utilizzare alcuni elementi chimici, impedendo loro di arrivare ai corpi idrici superficiali.
Per la realizzazione e fornitura della parte attiva (verde) mi sono rivolto a Roberto Rossi, da anni specializzato nel verde.

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Tetto verde e guaina di copertura

Come già accennato su una copertura del fabbricato è stato realizzato un giardino pensiledi tipo estensivo inclinato, chiamato anche tetto verde.
In accordo con l’architetto è stata adottata questa soluzione per due motivi:
– uno quello di dare una maggiore coibentazione termica, in quanto lo strato di terra e di vegetazione fungono da isolanti naturali
– uno per soddisfare la scelta estetica.
Nella parte del tetto a due falde dopo aver posato lo strato di 16 cm di Stiferite abbiamo posato un manto impermeabile antiradice. Sopra il manto è stato realizzato il pacchetto tecnico del giardino pensile costituito dalla seguente stratigrafia:
1) strato di drenaggio e riseva idrica Daku FSD 30 costituito da un pannello in poliuretano espanso prestampato, avente un’altezza di cm. 8
2) Daku Stabilfilter, tessuto non tessuto di tipo tecnico come elemento di separazione tra il terreno e lo strato di drenaggio
3) georete di contenimento di tipo tridimensionale di altezza 7,5 cm avente lo scopo di trattenere il terreno, che potrebbe essere trascinato valle in casodi precipitazioni violente, soprattutto nella prima fase dopo il trapianto delle piante dove la scarsa presenza di radici nel suolo, aumentano tale rischio
4) substrato specifico per giardini pensili estensivi in ragione dello spessore di 9 cm e creazione di un drenaggio perimetrale in ghiaia lungo le zone più critiche
5) in fine abbiamo provveduto a trapiantare sul tetto delle piante di genere sedum spp (in varietà mista) in ragione di 15/20 piante/mq., in modo che alla loro crescita formino un cuscino di piante grasse alto circa 30 cm
Per il periodo estivo è stato previsto anche un sistema di irrigazione da utilizzare all’occorrenza o in periodi di siccità prolungata.
Per la realizzazione di tutto questo paccheto di tetto verde ho scelto di affidarmi alla CO.PA.RI. di Forlì, azienda specializzata da diversi anni nel sistema DAKU, in quanto la loro esperienza e le garanzie offertemi hanno soddisfatto a pieno le mie esigenze.

Sempre alla CO.PA.RI è stato affidato il compito della impermebilizzazione del tetto piano nella copertura superiore. Il materiale scelto in questo caso è una guaina autoriflettente bianca il cui nome è DERBIBRITE. Detta guaina mi è stata fornita e posata con una garanzia di 15 anni. Quest’ultima ha anche di per sè una proprietà isolante in quanto riflettendo la luce solare non riscalda il tetto.
Posso garantire che nelle giornate di sole cocente su questa copertura si camminava tranquillamente senza subire uno sbalzo termico, mentre sopra la parte di tetto a due falde dove era stata realizzata la guaina antiradice di color nero, nelle giornate di sole il clima diventava rovente.

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Case & Stili


Daniele Giorgi, noto conduttore del programma Sistemacasa su Leonardo.tv (canale 418 di Sky), ha dedicato un articolo alla nostra casa sulla rivista Case e Stili di giugno 2010.
Giorgi, che avava già dato spazio a questo progetto sul suo blog, ora nell’articolo, che si legge a pagina 208 di Case & Stili, descrive dettagliatamente tutti i passaggi chiave dell’intervento soffermandosi sui punti di maggior interesse.
Questo riconoscimento è per me, che ho voluto un progetto come questo, e per tutti coloro che partecipano alla realizzazione, dallo studio di bioarchitettura a tutti i fornitori e le imprese, un onore e soprattutto una conferma del buon lavoro svolto, nonchè di essere riusciti a cogliere quella che è la strada che conduce al futuro delle costruzioni.

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Isolamento tetto piano

Questa settimana ci siamo concentrati sul portare avanti le lavorazioni del tetto per poter eseguire la guaina al più presto.
Abbiamo steso sopra il solaio di copertura l’isolante per uno spessore complessivo di 18 cm (uno strato da 10 cm e uno da 8 cm) facendo ben attenzione a non lasciare fessure tra un pannello e l’altro, e anche in prossimità di tubi che salgono in alto

Sopra a questo strato di isolamento abbiamo creato una gettata per creare un piano uniforme sul quale poter creare l’impermeabilizzazione.

Il progetto prevede che sul tetto piano vengano in alcuni punti inseriti dei cornicioni in legno (che dovremmo montare la prossima settimana) e dei muretti rialzati. Anche nel creare questi due particolari si è prestata attenzione affinchè tutta la copertura sia sempre a contatto con l’isolante.

Per quanto riguarda la parte dove verrà realizzato il tetto verde si procederà in maniera differente la prossima settimana e se tutto va come da programma venerdì prossimo potremmo realizzare la guaina impermeabilizzante.

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