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Blower Door Test

Un esame importante è quello del primo Blower Door Test.
In questa fase si verifica la qualità dell’involucro alla tenuta all’aria. Generalmente viene fatto quando il fabbricato è stato chiuso completamente, con infissi e portoncino, ma prima di tutte le rifiniture finali. A questo punto infatti è ancora possibile intervenire, nel caso il test riveli punti critici, senza creare danno al fabbricato finito.
Una volta terminati i lavori, e a casa abitata, si eseguirà un secondo test necessario per riverificare definitivamente i parametri e per l’ottenimento della certificazione secondo i parametri delle Passiv haus.
Ho deciso di raccontarvi di questa esperienza attraverso un semplice filmato realizzato durante il test.

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Portoncino d’ingresso passivo


Da circa una settimana la casa è chiusa a tutti gli effetti.
Il portoncino d’ingresso è stato acquistato e installato dalla ditta Bacher.
I produttori di portoni d’ingresso certificati per case passive sono molto pochi e come potete immaginare piuttosto cari. I contatti che ho avuto sono stati, oltre che con tutte le altre aziende di cui ho già accennato nell’articolo degli infissi, con Rubner porte e con la Bacher.
La scelta è ricaduta su quest’ultima per il rapporto prezzo-qualità da me riscontrato.
Sinceramente questo è stato l’unico acquisto fatto senza vedere il prodotto finito, in quanto si tratta di una azienda che non è ramificata e strutturata come le altre, e così tramite le referenze datemi e dalle varie soluzioni propostemi via mail ho scelto una foto di mio gradimento.
Devo dire che, ora che il portoncino è stato montato, sono soddisfatto della scelta estetica, anche se l’unica nota negativa, il portone ha una finitura esterna di colore giallo, colore non richiesto da me!
Quando telefonicamente ho dato le colorazioni avevo chiesto per l’esterno un legno chiaro e per l’interno un color bianco venato. La Bacher a fronte di questo loro errore mi ha detto che riuscirà a rimediare la tinta come richiesto, vedremo!

05.12.2010
La Bacher si è adoperata per rimediare alla tinta della colorazione in maniera molto seria e professionale. E’ un piacere avere a che fare con fornitori di questo genere.

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Cappotto esterno

I lavori procedono e nell’ultima settimana gli imbianchini della Project Decor hanno incominciato la posa del cappotto esterno al fabbricato.
Il materiale scelto è stato il Multipor della ditta Ytong, praticamente un un pannello termoisolante di natura minerale, monolitico a base di idrati di silicato di calcio.
La classificazione di “prodotto ecocompatibile” costituisce inoltre un importante valore aggiunto, perfettamente in linea con le tendenze attuali verso un’edilizia ecosostenibile e di questa casa.
Non nascondo il fatto che per tutti noi era la prima volta che utilizzavamo questo materiale, ma nel giro di poco si è presa confidenza.
Su suggerimento dei rivenditori della Color Decor il primo strato di cappotto a terra è stato fatto con un pannello classico ad alta densità per evitare la risalita di umidita futura, anche se il Multipor non dovrebbe creare questa problematica.
Sopra questo primo strato è stato posato il cappotto, estremamente fragile e delicato, che è stato tagliato o rifinito con attrezzi del mestiere attorno ai telai delle aperture e negl’angoli.
Mentre internamente è stata posata una retina per evitare il setolarsi dell’intonaco sull’esterno è stata posata una mano di colla aggiutiva nella fessura tutt’attorno al telaio degli infissi dopo di che il Multipor è stato ritagliato e lavorato per andare a copriere il telaio anche in facciata.
Detta lavorazione è stata fatta per evitare che l’eventuale differenza di materiale possa in futuro creare delle marcature estetiche.
Come al solito più avanti vi darò ulteriori dettagli.

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